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Se l'Europa rischia la resa dei conti

Raramente il confronto tra i governi europei è stato aspro quanto negli ultimi giorni. Il ritorno dell'economia in recessione ha reso più mordente la diffidenza reciproca e più tagliente il linguaggio. Si sentono vicine soglie oltre le quali l'economia si ferma, la deflazione si avvita e il pessimismo degli uni si rispecchia in quello degli altri. Tutto questo dovrebbe spingere i governi, i banchieri centrali, le nuove istituzioni europee a ...

Un'agenzia di rating per le Pmi

Come allentare la stretta che soffoca le imprese italiane? Ci sono due problemi: la domanda è scarsa e mancano anche i finanziamenti. E purtroppo, data la natura pro-ciclica dell'attività bancaria, le due componenti si alimentano a vicenda. Quando la recessione fa aumentare le sofferenze, spinge le banche a tirare in barca i remi dei prestiti. E nelle temperie di questi anni la reticenza degli istituti bancari ad erogare credito è stata ...

Italia in chiaro e scuro, ma l'industria si muove

BRUXELLES. È un quadro sullo stato di salute della competitività dell'industria europea piuttosto negativo, ma ricco nonostante tutto di spunti positivi quello che la Commissione pubblicherà oggi a Bruxelles. La situazione italiana è peggiore di quella di molti altri stati membri. Eppure il paese sta mostrando una straordinaria capacità di adattarsi dinanzi alle difficoltà del momento, rese ancora più difficili da noti ostacoli normativi, ...

Competitività anima della crescita

Nell'ambito del cruciale dibattito in corso sul rilancio della crescita e dell'occupazione in Europa, il rafforzamento della competitività delle nostre imprese ha assunto un ruolo decisivo. L'industria, infatti, contribuisce per circa l'80% delle esportazioni europee e per un ammontare simile per quanto riguarda la capacità innovativa del nostro sistema. Senza una forte base industriale è difficile rilanciare la crescita e riassorbire ...

Una vittoria della Germania

A prima vista sembra che la Germania nella nuova Commissione europea abbia ottenuto una poltrona di profilo relativamente basso (economia digitale e società), ma non è mai l'apparenza a essere importante per Berlino. ...

Un abile gioco di specchi

La Francia annuncia che quest'anno il suo deficit, in costante lievitazione, chiuderà al 4,4% e che, complice la recessione, rinvierà il raggiungimento dell'obiettivo del 3% al 2017, cioè si prenderà altri due anni dopo averne già incassati (invano) due. ...

America alla ricerca di un ordine globale

Undici Settembre 2001: dopo l'attacco all'America George W. Bush parla alla Nazione: «Abbiamo una nuova guerra, una guerra diversa da quella del Golfo o da quella per il Kosovo, una guerra contro un nemico fantasma, il terrorismo». 11 Settembre 2014, questa sera, alla vigilia del 13° anniversario di 9/11 Obama parlerà alla Nazione. Userà parole diverse per dire la stessa cosa: annuncerà un nuova guerra, questa volta contro l'Isis in Iraq, o in ...

Le nuove sfide delle banche sotto l'occhio dell'Europa

L'attuale struttura regolatoria del sistema bancario europeo è in una fase di trasformazione che culminerà a novembre, quando la Bce prenderà in carico la responsabilità per le attività di supervisione delle principali banche con il Single supervisory mechanism (Ssm). L'introduzione di un unico ente transnazionale di sorveglianza può essere considerata un momento storico di discontinuità: basti pensare che l'ultimo cambio di regolatore bancario ...

Il dinamismo economico? Si insegna

Ai mercati non servono solo competenze tecniche, ma sempre più soft skills

Urge un accordo di libero scambio fra Europa e Usa

S e non si riuscirà a trovare rapidamente una soluzione negoziale alla crisi russo-ucraina, le ritorsioni commerciali del Cremlino alle sanzioni dell'Occidente peggioreranno lo stato di salute dell'Eurozona, già esposta al rischio di una spirale fra recessione e deflazione. Per il momento è infatti la Comunità europea a subire l'impatto più pesante della "guerra commerciale" in corso con Mosca. ...

Putin, l'Occidente e la legge del più forte

Bandito dalle assise internazionali, Vladimir Putin troneggia onnipresente e implacabile fuori dai vertici ufficiali, Nato compreso. E li condiziona con grande disinvoltura.La sua strategia in Ucraina si dispiega con tatticismo perfetto: invasioni e annessioni prima dissimulate, poi fatte ma regolarmente negate. Tregue a orologeria, tutte da verificare nella tenuta, per disarmare politicamente gli interlocutori euro-americani che in fondo non ...

Le paure dei tedeschi di pagare i debiti altrui

Per due tedeschi su tre, la maggiore paura nella vita è di dover pagare un giorno i debiti degli altri europei. Più della guerra, della malattia, delle catastrofi naturali o dell'inflazione. I risultati di una ricerca pubblicata giovedì in Germania possono sembrare frutto di speciale paranoia, ma riflettono un fenomeno di rilevanza politica. Gli aiuti alla Grecia comportano perdite per tutti i contribuenti europei, con beneficio delle banche ...

Quando Hollande non vuole dire guai

Non gli capita spesso di poter dire di aver visto giusto al momento giusto (il suo indice di popolarità è sceso al minimo storico del 13%). Ma quando il presidente francese Hollande, il 29 agosto, ha parlato agli ambasciatori all'Eliseo in pochi in cuor loro gli hanno dato torto. ...

All'Italia servirebbe uno vero Start-up Act

Nei mesi scorsi i media hanno dato risalto all'intervento di Flavio Briatore in un incontro organizzato da studenti dell'Università Bocconi. La frase «le start-up sono fuffa, meglio aprire una pizzeria» è rimbalzata nel dibattito pubblico. Sul tema è utile ristabilire qualche verità e per esempio ricordare che ad aprile 2014 le start-up innovative in Italia - imprese con meno di 48 mesi di vita - sono quasi 2.000 (dati Camere di Commercio). ...

Londra corre non solo per la sterlina

La Germania sta passando di moda e inizia l'era del Regno Unito? Dopo anni in cui si sono invitati gli altri paesi europei a fare "come i tedeschi", copiandone riforme strutturali e sobrietà, anche l'economia di Berlino dà segni di stanchezza. In queste settimane abbiamo appreso che nel secondo trimestre del 2014 la già anemica ripresa in atto nell'eurozona a partire dalla primavera del 2013 si è di fatto arrestata. ...

Per la Germania la fine di un tabù

«Signore e signori, quando i terroristi prendono il controllo di vasti territori col fine di assicurarsi una base per le loro azioni terroristiche, allora il pericolo è anche nostro, allora è la nostra sicurezza ad essere messa in pericolo». È un'emergenza assoluta a costringere Angela Merkel a parlare in modo così deciso davanti al suo Parlamento. ...

Cambiano le persone ma non l'idea di Unione - La nomina di Tusk e Mogherini - Ritratto - Foto

Il ministro degli esteri Renata Mogherini e il primo ministro polacco Donald Tusk. (Epa) (EPA)

Tra amputazioni russe dell'Ucraina, Siria, Libia, Iraq in fiamme e Medio Oriente senza pace. Tra recessione, disoccupati a milioni, deflazione in agguato e preoccupante emorragia di consenso popolare al progetto integrativo. Tra rischio secessione della Gran Bretagna, il prossimo quinquennio si annuncia come il più difficile della storia europea dalla fine della seconda guerra mondiale. Per affrontarlo, i 28 capi di Stato e di Governo ...

La catena «alta» del valore industriale

Nel menù del Consiglio europeo di sabato prossimo, oltre alla composizione della Commissione e alle risposte da dare alle crisi che si susseguono ai confini dell'Unione, non potrà non comparire il Piano per 300 miliardi di investimenti Ue annunciato da Juncker al momento della sua elezione, e sulla cui necessità si è pronunciato Draghi a Jackson Hole. Interpretato da molti, ed a ragione, come uno strumento da affiancare alla politica monetaria ...

Yellen e Draghi virano sul micro

C'è una deriva macro, in Italia e dintorni. (Sarà perché i fattori "macro" non richiedono riforme strutturali?). L'idea che questa sia una crisi da domanda, che a provocarla siano l'austerità e l'idolatria del pareggio di bilancio; che queste abbiano prodotto anche la sopravvalutazione dell'euro, mentre solo la sua svalutazione varrebbe ad annullare lo svantaggio competitivo accumulato; che per far ripartire la crescita basterebbe che la Bce ...

La sfida russa della Nato

La Russia ha il diritto di difendersi da minacce ai suoi confini e di esercitare un controllo politico e territoriale sull'Ucraina. Sono l'Europa e gli Stati Uniti ad avere la principale responsabilità della tensione fra Mosca e Kiev per aver favorito un espansionismo della Nato nelle vecchie repubbliche dell'Unione Sovietica. A una settimana da uno dei più importanti vertici Nato degli ultimi anni, queste due osservazioni si sentono non ...

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